Tra le grandi
Rassegne Internazionali di
primavera, “HORIZONS” ha catalizzato
l’attenzione di un folto pubblico
che non ha voluto perdere la ghiotta
occasione di essere presente ad una
esposizione di sessantacinque
emergenti italiani e stranieri nelle
splendide sala della villa medicea
“La Ferdinanda” di Artimino. Il
saper dosare la bellezza e il grande
patrimonio architettonico italiano
con il contemporaneo delle arti
visive è ormai formula vincente che
mette in moto l’incontro di sedi
espositive prestigiose e di
accattivante richiamo monumentale
con il piacere e la veicolazione
culturale di artisti al di fuori dei
circuiti ormai abituali e dispersivi
delle Fiere ed alla classica
“personale” in Galleria.
Aprendo questi selettivi avvenimenti
alla partecipazione di pittori e
scultori da tutto il mondo si
accelera,inoltre, un processo di
culture a confronto che consente una
intrigante presa di contatto e di
conoscenza tra artisti e addetti ai
lavori ampliando i molti echi
possibili oltre la semplice
partecipazione. Protagonista e
promotrice di questa rassegna è
stata la Fondazione milanese di “artexarte”
nella persona della Presidente
Beatrice Ricca e della
VicePresidente Paola Trevisan
curatrice anche della mostra. La
Fondazione si è data come obbiettivo
il mettere in campo due rassegne
annuali di primavera e di autunno
scegliendo sale espositive di grande
richiamo nelle città storiche
italiane e aprendole, per invito,
alla partecipazione senza frontiere
di artisti segnalati o di accertato
curriculum professionale. Ogni
manifestazione ha un tema ampio e
significativo che non chiuda ad
alcuna tendenza e che privilegi
anche le forme più avanzate e
multimediali dell’arte
contemporanea. Fotografia, video ed
installazioni vivono accanto alla
classica pittura e scultura dei
movimenti storici del secolo
trascorso, aprendosi così alle
espressioni più avveniristiche del
nuovo millennio.
“HORIZONS” ha teso a ribadire – come
scrive Paola Trevisan nella
presentazione – come per sua
intrinseca natura l’artista non
conosca limiti e, grazie al suo
talento e sensibilità, non ammetta
condizionamenti. Il suo sguardo, la
sua arte vanno oltre ogni confine
fisico, verso orizzonti conosciuti e
sconosciuti, vicini e lontani, reali
ed irreali, finiti ed infiniti,
visibili ed inconsci. Ecco allora
che si seguono orizzonti dell’anima
con l’emozione come protagonista ad
orizzonti domestici che vivono la
continuità del quotidiano, senza
dimenticare gli orizzonti della
natura vissuta in forme, colori,
sensazioni di confini naturali per
tracimare, infine, negli orizzonti
della memoria misterioso legame che
unisce pittura ed inquietudine
dell’esistere, scrittura cosciente,
e nel contempo disegno inconscio di
ogni realtà psichica.
All’interno del percorso della
mostra si sono rivelate così
immagini, emozioni, racconti,
ricordi e quei dolci abbandoni tra
realtà e finzione a cui ha fatto da
cornice la elegante maestosità
dell’architettura medicea ancora una
volta protagonista di un aggiornato
rinascimento.
Valerio Grimaldi |